Da un’idea di tre giovani amiche, nasce l’associazione che promuove l’economia circolare ed il mercato sostenibile del vestire dando nuova vita agli abiti
"La moda negli ultimi decenni è profondamente cambiata. È aumentata in modo esponenziale la produzione di capi di abbigliamento, le grandi catene di distribuzione sono passate dalle classiche 4 collezioni stagionali alle 16/24 collezioni, fino ad arrivare addirittura alle 50 collezioni del noto marchio cinese. Tuttavia il ciclo di vita di questi prodotti è molto breve a causa della loro scarsa qualità: si stima infatti che ogni anno in media un italiano butti via circa 14 kg di vestiti. Tutto questo ha ovviamente un pesante impatto ambientale e umano - racconta Elisa Zanaga presidente dell'associazione - Ci siamo chieste quale impronta ecologica volessimo lasciare al nostro Pianeta, come potessimo fare la nostra parte".
Così nel febbraio 2023 Elisa (19 anni), Anita (21 anni) e Carmen (24 anni) assieme ad altre 4 amiche, fondano l'organizzazione di volontariato Asti Slow Fashion. Un nome non scelto a caso, volutamente posto in contrapposizione con la "fast fashion", il sistema predominante di produzione di abbigliamento delle grandi catene di distribuzione, la moda "facile e a basso costo" che per essere sempre più veloce utilizza processi produttivi non sostenibili e tra i più inquinanti al mondo, seconda solo all'industria petrolifera.
"Asti Slow Fashion organizza eventi per diffondere sul territorio una maggiore consapevolezza ambientale ed offrire un'alternativa sostenibile, rispettosa dell'ambiente e del lavoro delle persone - prosegue".
A maggio, presso il Cortile di Palazzo Michelerio, si è svolta la prima edizione dello "Swap party". Non un mercatino delle pulci, ma un evento attraverso cui si è data nuova vita a capi d'abbigliamento e accessori dimenticati nell'armadio ma ancora in ottimo stato. Più di 200 persone hanno partecipato all'evento, portando capi di abbigliamento da scambiare.
"Abbiamo salvato e rimesso in circolo circa 500 capi di abbigliamento. Un ottimo inizio! Segno tangibile che ci sono tante persone sensibili a questi temi ed interessate ad un'alternativa sostenibile alla fast fashion - racconta Elisa Zanaga".
Non solo scambio di abbigliamento, l'associazione ha in programma altre iniziative per aiutare l'ambiente e combattere la crisi climatica: tra queste la realizzazione di murales con l'Airlite una speciale vernice ecologica ed ecosostenibile che non solo non inquina ed è prodotta da fonti di energia 100% rinnovabile ma, grazie all'azione combinata dell'aria e della luce, è in grado di assorbire smog e polveri inquinanti e purificare l'aria.
"Ci stiamo lavorando. Il nostro sogno è quello di riuscire ad abbellire alcune zone grigie della città ed al contempo dare una mano all'ambiente - conclude".
Asti Slow Fashion: il volontariato giovanile si mette in gioco in prima persona con nuove idee e progetti che guardano al futuro!
Ulteriori informazioni: astislowfashion@gmail.com - 366.87.698.13 oppure sui profili Facebook e Instagram dell'associazione.
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